A conti fatti va meglio al Rimini. Che mantiene la lunghezza di vantaggio con due partite in meno da giocare e senza più l’assillo dello scontro diretto. La lotta per i play-off resta comunque aperta e a fare la differenza in questo finale di regular season saranno la tenuta nervosa e lo stato di forma dei giocatori più importanti.

Un pareggio che lascia tutto invariato, dunque ma pure un po’ di amaro in bocca al Parma. Che si presentava all’appuntamento privo del suo lanciatore di punta, l’americano Testa, ma che, con il senno di poi, paga anche scelte non felici dello staff tecnico. Perché alla fine, per risparmiare  i lanciatori deputati al secondo incontro, venerdì sera lo staff del Parmaclima ha preferito affidare la pallina del partente al giovane Stefano Censi, con il risultato di aver già perso la partita dopo tre riprese. Ovviamente parlare dopo è sempre facile e le critiche vengono fatte nel massimo rispetto e con la massima stima nei confronti di chi le decisioni le ha prese. Tuttavia molti avrebbero optato per la scelta di avanzare Gonzales partente di gara-1 e successivamente valutare lo stato dell’arte. Perché Gonzales sicuramente in Gara-2 non avrebbe lanciato e non si poteva sapere quante riprese sarebbe stato in grado di tenere. Se avesse tenuto la squadra in partita fino al quinto o sesto inning? Sarebbe stato tutto un altro discorso. Certo non si poteva prevedere, a priori, che nell’incontro dei lanciatori italiani sarebbero bastate sette riprese per vincere l’incontro. Alla fine però Santana e Petralia non hanno fatto nemmeno un lancio, mentre Pomponi è salito sul monte per due riprese quasi in scioltezza, con la squadra saldamente in vantaggio. Certo, la squadra di Gerali non ha perso gara-1 solo per il lanciatore. Non sarebbe onesto non riconoscere l’assoluta sterilità della parte alta del line-up contro i pitcher stranieri di Rimini: Mirabal, Desimoni e Gomez a 0 su 3, Zileri a 0 su 4, Castillo 1 su 4. Impossibile pensare di vincere!

Meglio, molto meglio, è andata nella seconda sfida a Parma, con un Rivera pressochè dominante, con l’unica pecca del fuoricampo da due punti di Celli al quinto, ma impeccabile fino a quel momento. Una difesa nuovamente ermetica e a tratti spettacolare e soprattutto un capitan Zileri in splendida serata: suo il fuoricampo con il quale ha sbloccato il risultato, suo il singolo con il quale ha spinto a punto Mirabal al secondo, dopo le segnature di Maestri sulla valida dello stesso interbase e di Gradali sulla volata di sacrificio in foul di Desimoni. Suo il doppio da due punti al terzo. Parma ha archiviato la pratica segnando sei punti al sesto, ripresa nella quale lo stadio “Cavalli” ha dedicato un minuto buono di applausi a scena aperta a Stefano Desimoni, che ha colpito, con un singolo al centro, la cinquecentesima valida della sua carriera. Simbolico e particolarmente sentito il fatto che sia arrivata contro il Rimini: la squadra contro la quale ha vinto il suo primo scudetto (cadetti 2003) e con la cui casacca ha vinto l’ultimo due anni or sono. Un traguardo che si spera possa sbloccare l’esterno del Parma, non in un momento felice della sua stagione.

Ora il calendario propone la difficile trasferta di Nettuno, mentre il Rimini sfiderà il Novara che, lo si è visto con la vittoria sul Bologna, non è ancora rassegnato. La lotta è assolutamente aperta e, nella speranza che Testa possa essere della partita già nella sfida di venerdì sera, non è peregrino pensare di poter ottenere addirittura una doppietta. Di sicuro sarà fondamentale uscire dallo Steno Borghese con almeno una vittoria.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome