Altro giorno di partite, altre sentenze. E mentre pool C e pool D stanno ancora stabilendo chi approderà ai quarti di finale e con quali abbinamenti, a Tokyo non solo sono arrivati gli azzurri effettuando i primi allenamenti ma è già andato in scena il primo quarto di finale che ha già decretato una delle “fab 4” di Miami.

Australia-Cuba ha aperto le danze dei quarti di finale questa mattina, regalando una partita sorprendentemente equilibrata e tirata fino all’ultimo out. Gli australiani si erano addirittura portati avanti al secondo inning con Darryl George che, dopo un doppio al muro dell’esterno centro, è stato poi spinto a casa dal singolo del giovane mancino prima base degli Adelaide Giants Rixon Wingrove. La reazione cubana non si è fatta attendere con Luis Robert l’inning successivo che ha riportato tutto in parità dopo un altro doppio a muro (stavolta a sinistra) di un caldo Yoan Moncada. Dopo una clamorosa presa al muro di Roel Santos al quinto la partita è completamente cambiata con Cuba che prima ha sfruttato l’imprecisione del monte avversario per riempire le basi e poi ha colpito con la volata di sacrificio di Despaigne ed i singoli di Arruebarrena e Guibert portandosi su un più confortevole vantaggio di 4-1. Chi pensava ad una gara in discesa ed oramai chiusa si sbagliava di brutto però perché subito dopo Wingrove, ancora lui, spediva in orbita un fuoricampo da due punti. I ragazzi di Armando Johnson hanno aumentato però l’attenzione difensiva con Raidel Martinez che ha chiuso un’ottima salvezza. Cuba torna così in una semifinale del classic per la prima volta dopo il 2006, ottenendo così un risultato che sono fino a pochi giorni fa con le prime due sconfitte nelle prime due gare sembrava una vera chimera.

Se a Tokyo siamo già in pieno clima seconda fase, nelle pool C e D molto deve essere ancora deciso. A Phoenix si prospetta un’ultima giornata di gare davvero interessante dopo gli ultimi risultati. L’unica sentenza definitiva per ora è l’eliminazione della Gran Bretagna che ha combattuto strenuamente ma ha perso 2-1 con il Messico, finendo il torneo con una vittoria e tre sconfitte. Il monte di lancio inglese ha tenuto molto bene questa volta contro il fortissimo lineup messicano, permettendo alla squadra europea di restare aggrappata al match sino alla fine. Al sesto un singolo del prospetto dei Cubs B.J. Murray aveva pareggiato l’RBI single di Alexis Wilson, ma è stato proprio il catcher delle Tigres di Quintana Roo a decidere l’incontro con un altro RBI-single nella parte bassa della settima ripresa. Nell’altra sfida del girone la Colombia è inciampata anche contro un Canada apparso sorprendentemente solido grazie anche alle ottime 5 riprese lanciate dal giovane prospetto dei Phillies Noah Skirrow. Otto Lopez ed Edouard Julien hanno guidato invece l’attacco canadese alla vittoria per un 5-0 finale che tiene così in vita le speranze di passaggio del turno anche se l’infortunio di Freddie Freeman, uscito anticipatamente dal match per un problema al ginocchio, preoccupa e non poco il manager Ernie Whitt. La Colombia a questo punto per passare deve battere gli Stati Uniti e soprattutto sperare che il Canada batta il Messico; in questo modo riuscirebbe a vincere il tiebraker e passare come seconda, arrivando a pari merito proprio con messicani e statunitensi. La seconda squadra qualificata invece arriverà proprio dalla sfida tra Canada e Messico, con i secondi logici favoriti.

Chiudiamo il nostro viaggio odierno con il gruppo B dove tutto si è svolto come da pronostici, con Repubblica Dominicana e Venezuela che si sono sbarazzati piuttosto agevolmente degli ostacoli Israele e Nicaragua. Il Venezuela si è guadagnato così la qualificazione matematica vincendo 4-1 contro uno sciupone e ben poco concreto Nicaragua, sorretto in attacco dal “magic moment” di un Anthony Santander ancora decisivo. Con Nicaragua già eliminato ed ultimo in classifica la partita ha avuto poco da dire, tant’è che talvolta i pitcher venezuelani hanno avuto più difficoltà a tenere a bada i bottoni della propria divisa piuttosto che eliminare gli avversari (riguardatevi il settimo inning con Quijada sul monte per farvi due risate). Anche l’altra sfida ha avuto ben poco da dire, con il monte dominicano che ha lasciato una sola valida all’attacco israeliano chiudendo sul 10-0 alla settima ripresa (Manny Machado, Ketel Marte e Jeimer Candelario i mattatori). Notte fonda per l’attacco israeliano, con una sola valida battuta negli ultimi 15 innings (un singolo di Spencer Horwitz) e che abbandonano così ogni sogno di qualificazione. La seconda squadra qualificata invece verrà fuori dallo scontro diretto tra Repubblica Dominicana e Portorico.

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