A pochi giorni dalla conclusione del quinto World Baseball Classic, conclusosi con il terzo successo giapponese (dopo quelli del 2006 e 2009), abbiamo voluto rivolgere qualche domanda al presidente della federazione mondiale (ed ex presidente della Fibs ) Riccardo Fraccari, reduce proprio dalla trasferta a Miami, dove lo abbiamo visto sul palco della premiazione, proprio in rappresentanza della massima organizzazione del baseball mondiale, al fianco della MLB nell’organizzazione dell’evento.  Ci ha risposto con la consueta disponibilità e pazienza, in un’intervista che ha toccato diversi argomenti.

Il presidente non ha perso lo smalto che ha caratterizzato i suoi anni alla guida della federazione italiana e non ha mancato di contraddirci, quando non era d’accordo con la domanda dell’intervistatore, riuscendo, come spesso succede, a dimostrare che aveva ragione lui.

Qui di seguito le nostre domande e le sue risposte, senza filtri e senza nessuna modifica, a beneficio dei lettori di “Baseballtime”

Si è appena concluso il WBC 2023, un’edizione da record, che per la prima volta ha consacrato un campione del baseball a star assoluta a livello globale (Shone Ohtani).  La manifestazione si sta avvicinando a quella dimensione, appunto, globale, che si proponeva la MLB e con lei la WBSC nell’ideare il WBC? Cosa si può fare per migliorarla e qual è il ruolo della WBSC?  

“Diciamo che nella percezione del pubblico che segue la MLB, Ohtani era già una star di livello globale. Non parliamo della percezione del pubblico che segue la NPB in Giappone. Ohtani era già una stella quando partecipò al Premier12 2015. (In realtà probabilmente ci siamo spiegati male: intendevamo dire che per la prima volta una stella di prima grandezza come Ohtani è diventato il personaggio simbolo di questa edizione, che, con questa vittoria, ha contribuito alla sua definitiva consacrazione a livello mondiale, visto che in precedenza aveva ottenuto tanti riconoscimenti individuali, ma non era ancora riuscito a trascinare la sua squadra ad un successo così importante)  La WBSC è direttamente coinvolta nel comitato che gestisce il World Baseball Classic, che assegna il titolo di Campione del Mondo. Éun torneo che ha fatto passi avanti enormi. Nelle prime 2 edizioni era sostanzialmente un’esibizione. Ora ha aumentato le partecipanti a 20 e ha tornei di qualificazione. La WBSC lo può dunque riconoscere come Campionato del Mondo.”

Avete già i riscontri numerici dell’evento? Seguito televisivo,   spettatori allo stadio, introiti economici? “Per il calcolo degli utili è necessario aspettare. E’ ufficiale invece il dato degli spettatori paganti, che hanno superato 1.3 milioni. Tenete presente che la prima edizione era stata appena sotto gli 800.000. Negli Stati Uniti la finale ha avuto oltre 5 milioni di audience media, con un grande incremento rispetto alla finale del 2017. Ci sono inoltre numeri straordinari in Giappone, Taiwan, Messico.”

 

Il WBC è un evento professionistico organizzato dalla MLB, quali effetti positivi può avere sul baseball dilettantistico e come sfruttarli?
“Non esiste un dualismo tra il baseball professionistico e il baseball dilettanti. A livello di Federazione Internazionale Baseball, quella dicotomia è superata fin dal 1998. Guardate la Repubblica Ceca. A parte un paio, tutti i giocatori hanno un lavoro o sono studenti. Eppure al Classic ha giocato alla pari.
Per molte Nazioni partecipare al World Baseball Classic rappresenta la possibilità di fare un salto di qualità. Questo è molto importante per lo sviluppo del baseball. Il successo di un grande evento internazionale è il traino per qualsiasi sport. Il baseball di grandi eventi ne ha 2. Il Premier12 WBSC è addirittura più selettivo e la partecipazione dipende dai risultati ottenuti da tutto il programma, non solo la prima squadra.”

Ha sicuramente seguito le imprese degli azzurri, le sono ripassate davanti agli occhi le immagini di quella fantastica avventura del 2013?

“La Nazionale del 2013 resterà per sempre nel mio cuore. Ricordiamo che quella squadra era basata sullo zoccolo duro degli azzurri Campioni d’Europa 2010 e 2012. A loro avevamo aggiunto i nostri Campioni attivi in MLB come Liddi e Grilli e in NPB come Maestri. Non dimentichiamo poi che quella edizione ha garantito la presenza dell’Italia nelle edizioni future, senza passare dalle qualificazioni.”

Per il baseball italiano è un momento di grande difficoltà, come può questo risultato ottenuto dalla nazionale aiutare il movimento, al di là del mero aspetto economico?

“Preferirei evitare di addentrarmi in giudizi sul baseball italiano, che non riesco più a seguire come mi accadeva da presidente FIBS. Ma una cosa posso dirla: a me e al mio gruppo il World Baseball Classic è sempre servito come termine di paragone e di verifica di quello che stavamo facendo. Mi auguro che accada lo stesso all’attuale governo FIBS.”

Nonostante il WBC stia diventando sempre di più un evento a diffusione mondiale, in Italia il seguito è ancora irrisorio. Come mai e cosa si può fare per renderlo più attrattivo a pubblico e media?

“Non mi sembra che il seguito di pubblico sia stato irrisorio. Sulla copertura mediatica, ho apprezzato le dirette di Sky, che erano sul primo canale sportivo, quindi a disposizione di tutti gli abbonati. Non so quali altri organi di stampa italiani fossero sul posto.

Quali saranno i prossimi eventi organizzati da WBSC?        Immagino che l’obiettivo sia focalizzato sul prossimo Premier   12, ci può dare delle anticipazioni?

“Stiamo risistemando il calendario internazionale. Le stagioni 2020 e 2021 sono state molto difficili per le conseguenze della pandemia e nella stagione 2022 si sono accavallati diversi eventi. Presto faremo un annuncio sulle date del terzo Premier12. Che non si terrà comunque nel 2023, che sarebbe stata la scadenza quadriennale naturale.”

Partirà finalmente il tanto atteso Mondiale per Club, oppure si tratta di un’iniziativa ormai abbandonata? Può spiegare ufficialmente i motivi dell’annullamento della prima edizione?

“Il Mondiale per Club partirà. Lo scorso anno avevamo ipotizzato una edizione inaugurale a inviti. Ma abbiamo preferito soprassedere alla luce di un calendario eccessivamente carico di eventi. L’obiettivo è varare l’edizione a inviti nel 2023 e di partire con le qualificazioni nel 2024.”

Come sono i rapporti con WBSC Europe ed è pensabile in futuro un evento simile al Mondiale per club, a livello europeo, se non addirittura, un vero e proprio campionato europeo per club?
“La nascita di WBSC Europe asseconda la visione della WBSC e questo ci rende felici. I rapporti sono eccellenti e di continuo confronto. La fase Europea del Mondiale per Club rappresenta certamente una grossa occasione per i club del Vecchio Continente.”

Ultimamente la WBSC ha messo in atto iniziative di grande     importanza a livello sociale e umanitario (pensiamo all’inaugurazione del campo da baseball5 nel campo profughi in Giordania). Al di là dell’ovvia valenza dal punto di vista sociale, può portare dei benefici al mondo del baseball?

“L’esperienza al campo profughi di Azraq in Giordania è una delle più coinvolgenti della mia vita di dirigente sportivo. Credo che ognuno di noi dovrebbe vedere con i propri occhi a cosa vanno incontro le persone che si trovano nella condizione di rifugiati. Sono orgoglioso dell’accordo che abbiamo stretto con la Fondazione Umanitaria dell’organo di governo internazionale del Taekwondo. Ci sono già 50 bambini del campo di Azraq coinvolti nel Baseball5. Il CIO ha assegnato un posto alla squadra rifugiati nel torneo di Baseball5 delle Olimpiadi Giovanili di Dakar 2026. Toccherà alla WBSC metterla assieme. Credo che questa iniziativa resterà come eredità dei miei mandati per tanto tempo a venire.

 

Parlando di baseball5, un’attività sulla quale state spingendo molto, può essere il volano giusto per la diffusione del baseball in quei paesi nei quali ancora fatica a trovare seguito?

“Il Baseball5 ha avuto una diffusione che ha stupito anche me, che pure ho sempre creduto nel suo potenziale. Guardate in Africa. Non era mai successo di vedere 10 Paesi partecipare a un torneo di qualificazione WBSC. In generale, a parte il calcio, l’Africa fatica ad arrivare ai vertici negli sport di squadra e il Baseball5 rappresenta una grande opportunità per il Continente. Più in generale, il Baseball5 permette di entrare in contatto con il baseball e il softball anche in quei contesti in cui è difficile avere a disposizione attrezzatura e campi da gioco dedicati alle nostre discipline. Faccio un esempio che riguarda l’Italia. Il Baseball5 può essere introdotto nelle scuole medie e coinvolgere ragazzi e ragazze di 12, 13 anni che al baseball/softball non si avvicinerebbero più.
Il Baseball5 è comunque anche una disciplina molto spettacolare e che richiede notevoli doti di coordinazione occhi-mani, velocità e agilità. Io credo molto anche nello sviluppo dell’alto livello. Il primo Mondiale è stato un successo incredibile a Città del Messico. Toccare con mano il livello atletico e tecnico ci ha portati a una riflessione sul futuro, che porterà il livello assoluto nella direzione del circuito professionistico. A livello giovanile, il Baseball5 non deve perdere la vocazione di “urban sport” e gli eventi devono avere le caratteristiche di Festival dello sport. Attendo, a questo proposito, con impazienza il primo Mondiale Giovanile, stiamo valutando 2 candidature per il Paese ospitante, e i Giochi Olimpici Giovanili del 2026, che ritengo saranno la definitiva consacrazione del Baseball5.”

 

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