Ci ha pensato Alex Liddi, con un “walk-off-single” da due punti al settimo inning a far tirare un sospiro di sollievo ai 2000 spettatori del “Cavalli” e mandare Parma in finale, dopo sei riprese e mezzo in apnea. E’ il giocatore sanremese il principale protagonista della rimonta del Parmaclima, dallo 0-3 al 4-3, con tre punti battuti a casa sui quattro totali di una squadra che ha faticato le proverbiali sette camicie per aver ragione di un Macerata che si è dimostrato un avversario ben più ostico delle previsioni, tanto per merito proprio, ma anche tanto per demerito di un line-up parmigiano che per sei riprese non ci ha capito nulla contro Quattrini, tra brutti turni in battuta, improduttive volate, colti fuori base e strike-out evitabili. Qualcuno è stato anche sfortunato, certo, come Mineo, che avrebbe meritato miglior sorte su due ottimi contatti, purtroppo terminati al volo dagli esterni del Macerata, in un caso anche con una presa da “major league”. Anche al sesto, quando ci si aspettava la battuta risolutiva, a basi piene, il ricevitore ha fatto quello che doveva fare: mettere la palla a terra nella zona di destra. Purtroppo ne è uscita una rimbalzante diretta sul seconda base, ma sarebbe bastato un minimo di potenza in più e una battuta qualche centimetro più a destra e staremmo parlando di una valida da due punti. Potrebbe essere il preludio della sua esplosione offensiva, come generalmente accade in queste situazioni: lo aspettiamo in finale. Sinceramente lo meriterebbe.

Per svoltare la partita del Parma c’è voluta anche l’ingenuità dello staff tecnico del Macerata, che a metà del settimo inning ha effettuato un cambio “irregolare”, sostituendo il lanciatore AFI Quattrini, con il “NON AFI” Rhiner Cruz. Ma si sa, è il Karma, che giustamente ha fatto il suo dovere: il Macerata aveva cercato di avvantaggiarsi, guadagnando giorni preziosi di riposo per i propri lanciatori, chiedendo il rinvio delle partite di domenica e lunedì per una generale allerta meteo sulla provincia di Parma, poi rivelatasi vana (a Parma splendeva il sole domenica e lunedì, dopo un temporale, verso sera il cielo si era rasserenato) ed era quasi riuscito nel suo gioco, arrivando a tre out dal sogno. Ma il destino ha voluto che proprio grazie al regolamento venisse “punito”. Così la prestazione sontuosa di un lanciatore che se si fosse giocato domenica e lunedì mai avrebbe lanciato, è stata resa inutile da un marchiano errore nella sua sostituzione.

Parma festeggia, giustamente, perché ha avuto il merito di restare attaccato alla partita anche quando era in evidente difficoltà, di crederci fino in fondo e trovare le giocate decisive dei suoi giocatori più rappresentativi. Ma obiettivamente, in finale contro San Marino servirà un approccio diverso.

 

Per la decisiva Gara-7 della serie di semifinale, Meo Saccardi sceglie, come ampiamente previsto, Jose Diaz, opposto a Gabriele Quattrini, lanciatore vincente di Gara-5. Liddi torna in terza, con Ascanio in prima, l’escluso è Encarnation. Desimoni sale al secondo posto del line-up, seguito da Noel Gonzales, Liddi e Luis Gonzales, Mineo scende al sesto posto.

Dopo due inning relativamente tranquilli Parma tira un sospiro di sollievo al terzo, quando Desimini si fa scavalcare da una volata dell’ottavo in battuta di Macerata, Miguel Fabrizio, che poi avanza in terza su bunt di sacrificio di Splendiani. Ci si aspetta lo squeeze, invece Garcia si esibisce in una comoda rimbalzante che Angioi non ha problemi a trasformare nel secondo out in prima, infine Carrera è il terzo out al piatto.

La parte bassa dell’inning si apre con l’eliminazione al piatto di Astorri, poi Battioni ottiene una valida interna ma successivamente si fa ingenuamente eliminare fuori dal cuscino di prima base e l’improduttiva volata a destra di Angioi chiude l’attacco del Parmaclima senza punti.

Macerata però insiste e nella parte alta della quarta ripresa si porta sul 2-0: Leonora scavalca ancora Desimoni con un lungo doppio a sinistra, poi dopo l’out al volo di Garcia, Albert lo spinge a casa con un singolo al centro. Servidei è il secondo out in prima, poi Liddi commette un errore sulla radente di Splendiani e anche Albert tocca casa base. A quel punto la panchina del Parmaclima decide che per Diaz è già abbastanza e inserisce Figueredo che chiude subito l’attacco del Macerata. Non cambia la musica nemmeno nel quarto attacco ducale: Desimoni è out al volo dall’esterno centro, Noel Gonzales guadagna la base ball, poi avanza in seconda su lancio pazzo, ma Liddi termina al piatto e Luis Gonzales è il terzo out in prima.

Al quinto anche Morresi colpisce un doppio a sinistra sul quale Desimoni non arriva, poi avanza in terza sull’out in prima di Carrera. Figueredo lascia al piatto Leonora, poi passa in base Garcia e sceglie di giocarsi Albert e fa bene perché la sua alta volata sul centro sinistra è facile presa di Desimoni.

Dopo un quinto attacco del Parmaclima con tre soli uomini, con l’unico brivido creato dal bel contatto di Mineo, su cui Garcia effettua una splendida presa in scivolata, nella parte alta del sesto Fabrizio realizza il secondo doppio della sua serata, tra Battioni e Gonzales, che poi nonostante una gran corsa non riesce a trattenere la corta volata di Splendiani favorendo il punto del 3-0 dello stesso Fabrizio. Una precisa assistenza di Battioni e l’ottimo taglio di Ascanio sulla valida al centro di Garcia permettono al Parma di evitare ulteriori danni eliminando a casa base Splendiani. E’ l’ultima azione per Figueredo che lascia il monte a Bocchi che fa battere a Morresi una radente che Angioi non ha problemi a controllare e ad assistere in prima per il terzo out.

Parma si sveglia finalmente al sesto con due eliminati: Desimoni suona la carica con una valida sul cuscino di seconda, Noel Gonzales indovina una bella valida a destra e Liddi lo imita spingendo a casa lo stesso Desimoni. Luis Gonzales guadagna la base ball, ma Mineo a basi piene non va oltre una rimbalzante sul seconda base per un comodo terzo out e la squadra di Saccardi si mangia letteralmente le mani.

Resta da giocare una sola ripresa e Macerata ha saldamente in mano la vittoria, che potrebbe addirittura consolidare nel suo ultimo attacco contro Scotti, entrato a rilevare Matteo Bocchi. Con due eliminati, Robel Garcia ottiene un singolo al centro, Albert realizza una valida interna su Liddi e Servidei lo imita nella zona di Angioi, ma Robel Garcia cerca di raggiungere casa base e finisce in trappola, eliminato da Mineo.

Poi accade ciò che i più attenti, leggendo la formazione iniziale del Macerata avevano previsto: per  l’ultimo inning in difesa il manager marchigiano chiama sul monte Rhiner Cruz, giocatore NON AFI, ma invece di inserirlo al posto del ricevitore NON AFI Fabrizio, con la contestuale sostituzione dell’ottimo partente Quattrini con il ricevitore Di Turi e poi fare il cambio interno, commette l’errore che tutti aspettavano, mandando Cruz direttamente al posto del lanciatore AFI, poi per mantenere il numero minimo di giocatori di formazione italiana, effettua il cambio del ricevitore. Ma non si può, perché per regolamento le posizioni in campo dei giocatori AFI segnati nel line-up con l’asterisco sono bloccate. Così, dopo il primo lancio sul pinch-hitter Scerrato, il Parma ferma il gioco e comunica di voler fare riserva scritta. Dopo un lungo conciliabolo tra gli arbitri e i due manager, il gioco riprende con Ioan Doba sul monte e un Macerata in evidente stato confusionale.

E’ la svolta dell’incontro, dopo sette riprese di dominio ospite, ma Parma vuole vincere sul campo, così, dopo la base a Scerrato, Encarnation viene colpito, Battioni li fa avanzare entrambi con un perfetto bunt di sacrificio, dopo il quale Rene Mazzocchi sale sul monte al posto di Doba. Ma la musica non cambia e Angioi spinge a casa il punto del 2-3 con una battuta in scelta difesa sul seconda base. Con due eliminati va nel box Desimoni, per quello che potrebbe essere l’ultimo turno in battuta della sua ventennale carriera. Il pubblico applaude e incita con il tradizionale battito di mani ritmato, che accompagna i quattro lanci con i quali il capitano del Parmaclima guadagna la base ball. Subito dopo Noel Gonzales esulta nel momento in cui viene colpito e riempie le basi per Liddi. Ora o mai più, è il momento che Alex aspettava da due anni e non se lo lascia sfuggire: sul conto di un ball e zero strike, colpisce il secondo lancio di Mazzocchi per una valida nella zona dell’esterno sinistro, sulla quale sia Flisi, pinch-runner per Encarnation, e Desimoni corrono a casa, mentre tutto il dug-out del Parmaclima entra in campo e i compagni sommergono Alex in un abbraccio liberatorio. Si va in finale.

Gli incontri delle italian baseball series non vengono posticipati e Gara-1 si giocherà regolarmente a due giorni di distanza dall’ultima sfida di semifinale tra Parma e Macerata, un’altra mano della federazione al Parmaclima. Se ci fossero ancora dei dubbi….

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