Sono purtroppo lontani i tempi in cui un preoccupato presidente del Rimini Rino Zangheri trasmetteva un accorato appello ai tifosi implorandoli di ascoltare alla radio Gara-7 della finale scudetto contro il Grosseto del 1986 per evitare problemi di ordine pubblico. Oggi se mai le società storcono il naso, pensando alla diretta televisiva, temendo che possa togliere spettatori allo stadio.  Non sarà però sicuramente un ostacolo questa sera, quando dal vivo allo stadio “Nuovo Europeo-Nino Cavalli” e in diretta televisiva su Tv Plus, su San Marino Tv e sul canale 520 di SKy e in streaming sul canale Youtube Fibs Channel (poi non chiedetemelo cinquanta volte da oggi al 5 settembre), si potrà assistere alla prima sfida di finale tra Parmaclima e San Marino. Parma aspetta da due anni la rivincita con i titani e da quattordici la gioia dello scudetto: stasera lo stadio avrà la cornice che merita. Come sempre in questi casi, gli assenti avranno torto. Come potrebbe essere altrimenti quando sul campo si ritrovano sedici scudetti, diciotto coppe europee e svariati altri trofei. Come potrebbe essere altrimenti quando si ha la possibilità di vedere dal vivo campioni che hanno calcato i diamanti delle Major League, del World baseball Classic, come Liddi, Mineo, Vassallotti, Tromp. Quando in campo ci sono bandiere di club e nazionale come Celli o Desimoni. O formidabili lanciatori stranieri come Casanova o Pedrol, grandi battitori come Angulo o Luis Martinez, per non parlare di Encarnation, Alvarez, Marcos Diaz o Pieternella. Insomma, di motivi di interesse, dal punto di vista tecnico e spettacolare, questa serie di finale un po’ inedita (le due rivali si trovano di fronte solo per la seconda volta) ne offre in quantità industriale.

L’ultima volta che abbiamo incontrato il GM sanmarinese Mauro Mazzotti ci era parso un po’ sfiduciato sulle possibilità della sua squadra che aveva appena concluso la regular season con più di un interrogativo. Ma da allora di cose ne sono cambiate parecchie, sia nei roster che nella condizione fisica e psicologica di entrambe le squadre. San Marino ha praticamente rivoluzionato il suo “pitching-staff”, inserendo l’atleta di formazione italiana Vassallotti (E’ stato inserito per tre anni nel roster dal Reggio, giocando quasi mai), protagonista al “Classic” con la divisa dell’Italia, ha riportato in Italia Henry Centeno e tesserato Erik Mendez e Jesus Laige. Parma ha aggiunto Liddi e i lanciatori Diaz, che fu uno degli artefici della sconfitta di due anni fa, facendosi espellere al decimo inning sull’1-1 in gara-7 per un brutto gesto alla panchina del San Marino, e Paredes, un giovane prospetto che per il momento non ha avuto spazio.

Il campionato ci ha fin qui raccontato che le partite non si vincono con i fuoricampo, tuttavia entrambe le squadre hanno potenza a sufficienza nel line-up. San Marino, per la verità batte largamente Parma come numero di battute punto: ben 28 in tutto il campionato, sette nella serie di semifinale contro Bologna. Attenzione ad Alvarez (6 in tutta la stagione e 2 in semifinale ) Diaz e Pieternella (4 e 1 ) Angulo (3 e 1), Batista, Celli e Lopez Nunez (2 in tutta la stagione). Parma, per intenderci, ne ha battuti solo 8, di cui 4 nella serie di semifinale (2 Astorri, 1 Luis e Noel Gonzales).

Simili però le medie battuta di squadra: Parma in regular season ha totalizzato la media di 300, netta la flessione nella serie di semifinale, nel corso della quale ha battuto ad una media di 273. Mentre guardando tutta la stagione saliamo a .299). San Marino batte .296 complessivamente, ma è superiore a quella del Parma la media battuta nelle semifinali: 289.

Parma però ha costruito i suoi successi fino ad oggi, soprattutto con un’ottima difesa: ventiquattro gli errori complessivi, solo tre dei quali realizzati in sette gare di semifinale (San Marino ne ha giocate cinque). Squadre vicinissime anche nella media più importante, quella della percentuale di arrivi in base: 369% Parma, 364% San Marino.

Insomma, le premesse per una serie lunga ed equilibrata ci sono tutte, a recitare un ruolo importante potrebbe esserci la variabile del numero inferiore di giorni di riposo dei lanciatori: non a caso San Marino si è fortemente opposta allo spostamento di almeno un giorno delle prime due sfide. La squadra di Bindi ha giocato l’ultima partita il 14 agosto, Parma solo due giorni fa, il 22.

Di contro, però, lo stesso fatto di non giocare da dieci giorni potrebbe rivelarsi un “boomerang” per la squadra della Repubblica. L’adrenalina della vittoria al fotofinish, del pericolo scampato e la “testa calda” potrebbero alla fine rivelarsi un’arma importante per la squadra di Saccardi.

In una gara di sette riprese il rendimento dei lanciatori sarà fondamentale, ma ancora più determinante sarà non lasciarsi sfuggire le poche occasioni per segnare un punto. Angioi, Battioni, Desimoni, potrebbero rivelarsi decisivi per Parma. La loro velocità e la capacità di eseguire i giochi potrebbe fare la differenza più delle battute da extra base che comunque Parma si aspetta anche da Mineo,  finalmente anche nei momenti decisivi. Per la legge dei grandi numeri, i grandi giocatori, prima o poi una la azzeccano. In questo senso ispira fiducia la sua prestazione di giovedì sera.

Più di tutto però sarà determinante non lasciarsi trasportare dall’euforia nei momenti positivi, dal nervosismo in quelli negativi. E soprattutto, non cadere in provocazioni. Vale anche per il pubblico: sosteniamo allo sfinimento la nostra squadra, rispettiamo e ignoriamo quella avversaria.

Si parte alle 21,00, per permettere ai tifosi anche del Parma calcio di poter assistere sia a Parma-Milan che alla finale scudetto. Lanciatori partenti Figueredo e Centeno. Poi tutti a disposizione. O quasi: domani sera infatti l’incontro è riservato ai lanciatori AFI (Bocchi sfiderà Vassallotti). Libere Gara-3 (29 agosto), Gara 4 (30 agosto) e le eventuali Gare 6 (4 settembre) e 7 (5 settembre). Lanciatori italiani ancora nell’eventuale Gara-5 (31 agosto).

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