Adesso è dura, maledettamente dura! San Marino risorge, domina il Parmaclima (7-5) in una gara decisa dopo tre riprese, che i ragazzi di Saccardi con grande determinazione provano a rimettere in piedi, senza riuscirci e riapre una serie che sembrava aver preso un indirizzo preciso. Adesso tutto torna in gioco e l’impressione è che l’inerzia sia passata rapidamente dall’altra parte.
Gli uomini di Bindi costruiscono il loro successo sulla potenza e su una buona corsa sulle basi che induce anche Parma all’errore, ma cosa ancora più importante, da una parte sembrano aver trovato il modo di bloccare la parte alta del line-up ducale che aveva deciso le prime due sfide e dall’altra sembra siano riusciti a prendere definitivamente le misure sui lanciatori Diaz soprattutto e Figueredo. Anche se, alla fine, su sette punti, due San Marino li ha segnati su palla mancata, uno su errore difensivo. Due su fuoricampo. Ma, questa è la cosa che fa più male, ben quattro li ha realizzati con due eliminati al terzo. Desimoni 0/2 con due strike-out, Noel Gonzales 0/4 con due strike-out, Liddi 0/4 con uno strike-out (ma una bella linea profonda, purtroppo nel guanto di Celli), Encarnation 0/2. Si rivede invece Mineo, autore di un doppio da un punto sul 6-0 che da il là al tentativo di rimonta e anche un buon turno in precedenza purtroppo terminato con un eliminazione in prima. Il ricevitore del Parma però si toccava ripetutamente il polso, brutto segno o solo impressione sbagliata? Giusto l’inserimento di Astorri come pinch-hitter per Battioni (comunque positivo), ripagato con un fuoricampo da due punti che ha portato Parma adue lunghezze al sesto. Faceva parte del piano partita: con Parma in vantaggio sarebbe potuto entrare nelle riprese finali al posto di Desimoni o Battioni, a seconda della situazione, che si è verificata appunto al sesto. Parma c’è, insomma, niente a che vedere con la sconfitta in semifinale con Macerata, ma il sospetto è che stanchezza e cali di rendimento inizino a farsi sentire. Come se non bastasse domani sera, gara riservata ail lanciatori AFI, il Parmaclima avrà ancora l’incognita Bocchi: sentirà dolore? Se si quanto potrà reggere? Poi Scotti, anche lui appesantito dai recenti sforzi. Le maggiori speranze di chiudere la serie sono riposte in Santana. San Marino non sta granche meglio in quanto a rilievi, ma l’adrenalina derivante dal pericolo scampato, la mente libera di chi non ha nulla da perdere potrebbero diventare fattori decisivi. Parma è sempre avanti due partite e, mal che vada, avrà altre due chance in casa, mercoledì e giovedì. Ma li sarà come entrare in un girone infernale: può succedere di tutto. Ad esempio rispondere alle provocazioni. Come stasera, quando un dirigente del San Marino, squalificato, ha continuato a rivolgere insulti agli arbitri e forse anche a panchina e giocatori del Parma per tutta la partita, fino all’allontanamentod a parte dell’arbitro su suggerimento del manager del Parmaclima Saccardi. A fine partita manager e coach sono suciti dal campo per un confronto, ricevendo per tutta risposta sputi e pugni, prima che i giocatori delle due squadre corressero a dividerli. Un comportamento da censurare, quello del dirigente di casa, ma far finta di niente ogni tanto sarebbe meglio, anche se di gran colpe, nell’episodio di stasera, Parma non ne ha. Una grande lezione di sportività, invece, l’ha data il presidente Luca Meli in diretta televisiva: intervistato da Kevin Senatore ha voluto rivolgere un giusto appello ai tifosi parmigiani: basta con gli insulti al San Marino. “Bisogna smetterla con tante parole che ho sentito e letto in questi giorni, soprattutto rivolti alla nazionalità dei loro giocatori. Bisogna rispettare l’avversario, sia noi che San Marino stiamo facendo investimenti importanti per offrire un baseball di alto livello e servirebbe più rispetto. Il baseball non è il calcio, non dobbiamo mutuarne la mentalità da ultras”. Queste in sintesi le sue parole, che condividiamo e rilanciamo. Una bella lezione di stile a chi invece scambia un diamante con un ring….