Insieme a Sebastiano Poma, al bull pen coach Augusto Medina e al medico Giuseppe, Gilberto Gerali sta tenendo alta la bandiera del baseball di Parma nella spedizione azzurra al World Baseball Classic.Per il manager del Parma Clima questa è la terza avventura alla più importante manifestazione del baseball mondiale nello staff guidato da Marco Mazzieri. La prima fu quella del 2009 a Toronto, quando l’Italia venne eliminata dal Venezuela, dopo aver battuto il Canada, la seconda, quella storica di quattro anni fa, con la vittoria su Messico e Canada e il passaggio alla seconda fase di Miami, dove gli azzurri sfiorarono l’impresa perdendo di un solo punto nelle riprese finali con entrambe le finaliste, Repubblica Dominicana e Porto Rico. Ora la sfida forse più difficile, ma proprio per questo più affascinante. Ma quali sono le differenze che il tecnico ha notato tra le tre edizioni?”Le differenze sono sostanzialmente dal mio punto di vista: nel primo dovevo conoscere bene come funziona il sitema, cosa pretendono gli americani, cercare di prendere bene le misure; Man mano che gli anni passano, alla terza esperienza sai già cosa aspettarti. Ma la differenza più grande che sto notando, senza nulla togliere agli altri, è l’altissima levatura dello staff con il quale sto lavorando. Persone con grande esperienza e qualità. Soprattutto persone molto umili che mi hanno messo a mio agio senza farmi pesare il loro nome. Fasano, bench coach è stato coordinatore dei lanciatori di tutte le Minor league dei Bklue Jays e ora manager in AA degli Angels, con un passato da giocatore, quindi di una levatura notevole. Si sente molto italiano e si sforza di parlare l’Italiano. Anche Sal Butera, prima giocatore di Major, poi tecnico di alto livello. Non hanno bisogno di presentazioni Nick Punto e Frank Catalanotto, che sono stati già giocatori al Classic nelle scorse edizioni con l?italia. Nonostante siano all’inizio della carriera da tecnici, la loro esperienza da giocatori li aiuta molto. Il pitching-coach è Brian Sweeney, che dopo aver giocato a grandi livelli allena nelle minor dei Phillies. Infine Dennis Cook, che è un grande personaggio, grande personalità, un grande conoscitore del baseball da giocatore di major league. Tutti loro stanno trasmettendo delle nozioni che ai giocatori torneranno sicuramente utili.”Come sta la squadra a pochi giorni dall’esordio? (PS le domande sono state inviate prima della partita con i Cubs)”Ora il gruppo che è qui è notevolmente cambiato rispetto all’inizio. Il gruppo iniziale ha lavorato con grande entusiasmo, disponibilità e voglia di imparare. Va dato loro merito per questo attaccamento, anche perché sapevano bene che a meno di infortuni molti di loro non sarebbero potuti entrare nel roster. Venivamo da giorni di inattività, ma si sono comportati molto bene e lo staff americano si è meravigliato della qualità che abbiamo in Italia. “Quali speranze per l’Italia nel gruppo della morte?
Gerali: Questo staff la vera differenza
Il manager del Parma e coach azzurro racconta le differenze con le altre edizioni e presenta staff e giocatori di MLB