Tra il fuoricampo da tre punti con il quale Alex Sambucci ha in pratica deciso l’incontro di venerdì e il walk-off homer realizzato sabato sera da Leo Rodriguez c’è in sintesi tutto il week-end inaugurale del Parmaclima allo “Steno Borghese” di Nettuno. In mezzo c’è il mondo. Le due splendide prove difensive della squadra di Poma, le brillanti prestazioni di praticamente tutti i lanciatori, dal dominante Casanova all’ottimo Pirvu, dall’indomito Santana all’entusiasta Pomponi. Senza dimenticare lo stratosferico quattro su quattro di Mirabal in gara-1. Ci sono, come è normale che sia, anche aspetti meno positivi, anche se sarebbe ingeneroso farne dei veri e propri campanelli d’allarme. Il rilievo di Garcia in gara-1 è stato ancora una volta, almeno inizialmente, problematico e l’attacco in gara-2, anche dopo l’uscita dell’ostico Castillo, non ha reso come la sera prima.
E’ stato detto e ripetuto fino alla noia nel corso della pre-season, come quest’anno i lanciatori siano indiscutibilmente avvantaggiati nei confronti dei battitori, a maggior ragione in questo avvio di campionato. E il turno d’esordio nell’unico vero scontro diretto in programma, quello tra Parma e Nettuno, ha confermato questa convinzione. Non è quindi il caso di fasciarsi la testa, anche se è indubbio che da un line-up come quello del Parma nelle settimane a venire sarà lecito attendersi di più. Nelle ore successive a gara-2 ho sentito diverse critiche per la gestione dei lanciatori nell’ultima ripresa, chiusa dal fuoricampo di Rodriguez sul conto di 3 ball e uno strike. Beh, abbiamo perso un World Baseball Classic, nel 2013 senza utilizzare per nemmeno un inning nelle due sfide, perse, decisive, il nostro miglior closer, Jason Grilli, quello che ci aveva regalato le vittorie sia nel 2009 che nel 2013. Eppure nessuno si è sognato di criticare Marco Mazzieri. Non mi sembrerebbe corretto farlo in questa occasione con Gianguido Poma. Al di là di dissertazioni su quello che dice “il libro”, Pomponi aveva fatto bene nella ripresa precedente, era fresco ed è giusto che a questi giovani vengano messe in mano anche palline che scottano, a maggior ragione ad inizio campionato. Altrimenti quando pensiamo possano crescere. In Gara-7 di finale scudetto, se mai, faremo altri discorsi. Che poi per vincere serve anche battere valido e non è assolutamente provato che con un altro lanciatore Parma avrebbe vinto. Se ci perdiamo in questi discorsi ora, la stagione diventa lunga, lunghissima. Diamo fiducia a chi ha competenza per guidare la squadra, le somme si tireranno a fine stagione.
Altra nota positiva: all’indomani della sconfitta nel clan del Parma regnava un pizzico di sana rabbia. Bene così, vuol dire che la mentalità è quella giusta e che qui non c’è nessuno pronto ad accontentarsi di sconfitte onorevoli, di pacche sulle spalle dopo aver messo in difficoltà le grandi. Qui c’è un’indiscutibile ed entusiasmante voglia di vincere. E sarà bene che anche l’ambiente si faccia trascinare dallo spirito di questi ragazzi. Nel prossimo week-end ci sono i campioni d’Italia del Rimini, convinti di venire a farsi una bella scorpacciata di punti e valide. Ho come l’impressione che torneranno in Romagna sabato notte con ben altre sensazioni….