A meno di colpi di scena clamorosi nella gara di sabato sera, Parma tornerà a giocare una finale scudetto dopo nove anni. Bellissimo, fantastico, complimenti a tutti per averci creduto fino all’ultimo e per averci messo anima e cuore da quest’inverno fino ad oggi.
Io però non sono, completamente, contento. Parma in finale doveva esserci già da questa sera. Non conosco e non sono a conoscenza delle motivazioni che hanno spinto lo staff tecnico a non giocare la partita di ieri sera e sono convinto che si tratti di motivazioni tecniche validissime, certo è che se Casanova avesse lanciato in gara-3, Parma ora sarebbe in finale. Ha fatto un autentico capolavoro il lanciatore cubano, per nove riprese sul monte non ha concesso nemmeno un punto, così come la difesa ducale ha esibito una prestazione fenomenale, non lasciando passare nulla e bloccando sul nascere anche le situazioni più spinose. Parma ha segnato il punto decisivo al nono, su volata di sacrificio, bellissimo, ma segno anche, ulteriore, delle difficoltà che il suo attacco sta attraversando nelle ultime settimane. Scorriamo il line-up: Deasimoni è a 1 su 16, Poma, a 1 su 10, vSambucci 1 su 12, pur con il decisivo fuoricampo di Gara-1, Mirabal 4 su 17, solo per fare degli esempi. Con attenuanti: i due esterni sono infortunati e giocano stringendo i denti, anche se non si capisce perché, con Flisi e Gradali in grande spolvero, debbano essere schierati per forza, Mirabal, ovviamente, subisce in battuta un’attenzione particolare da parte dei lanciatori avversari, così come Sambucci, che ha ricevuto diverse basi intenzionali. Morejon gioca stringendo anche lui i denti, è uscito zoppicando in gara-3 e nella sfida di ieri sera ha veramente fatto i miracoli. Però a Parma cià che manca maggiormente non pare essere sul diamante, ma nel dug-out: possibile che ci siano volute più di tre partite per capire che Ustariz, nettamente il più caldo dei battitori riminesi, non andava giocato? Non sarebbe, probabilmente, cambiato nulla, ma chi mi garantisce che se al primo inning di gara-3, sotto di un punto, con due out, uomo in seconda e prima libera, invece di giocarsi Ustariz e subire il fuoricampo, Escalona avesse passato in base lo straniero del Rimini per giocarsi Batista, la partita non avrebbe potuto prendere una piega diversa? Chiaro che, perdere per perdere, a Parma faceva più comodo perdere in sette riprese di manifesta e risparmiare due riprese ai suoi, pochi, lanciatori. Poi però non diciamo che questo è sport….
Mi è stato detto che la strategia ha pagato: bene, lo vedremo, certo è che Casanova questa sera ha compiuto un autentico miracolo, non tanto per aver vinto, che, nonostante i patemi, era abbstnza scontato, bensì per aver retto per tutte le nove riprese e aver permesso a Grcia un giorno di riposo in più. Sarà infatti proprio il giovane cubano a iniziare gara-5 sabato sera, con lo stesso Casanova pronto, all’evenienza, come rilievo. Per Rimini potrebbe partire Bassani, che Parma ha sempre subito, ma..c’è sempre una prima volta…
Credo che a questo punto, quanto meno dal punto di vista psicologico, Parma abbia i favori del pronostico. Il traguardo della finale è concreto e la squadra lo vede bene davanti a sé. Restano parecchi interrogativi sulla gestione tecnica in alcune situazioni, ma come per i giocatori, anche per i tecnici giovani, vale il detto che con l’esperienza si impara…