Dietro le dichiarazioni di circostanza, nelle quali gli esponenti della Fortitudo-Unipol Sai Bologna esternano il massimo rispetto per il Parma Clima, manager Frignani in testa, si nasconde un filo di preoccupazione della truppa bolognese nei confronti della squadra di Poma, ma anche per la situazione psicologica che si sta creando. Bologna non è sicura, ha timore, lo si capisce lontano un miglio. Bologna ha timore che la storia si ripeta: come nel 2015, quando arrivò alla finale da strafavorita e poi perse nettamente in quattro partite dal Rimini, come nel 2017, quando dominò la regular season, poi sempre il Rimini la eliminò in semifinale dopo essere entrato nei play-off solo all’ultimo tuffo. O, se preferite, come nel 2010, quando il Parma conquistò lo scudetto della stella al termine di un duello durato sette tiratissime sfide, dopo che i bolognesi si erano trovati due volte avanti: 2-0 e poi 3-2 e addirittura in vantaggio nella prima parte di gara-7.
Anche oggi la squadra di Frignani parte da favorita, forte delle 29 vittorie su 31 partite disputate, del miglior monte di lancio del campionato e del line-up più potente della serie A1, con Flores, Mazzanti, Lampe e Marval su tutti. Però la serenità, lo spirito di squadra, la forza mentale del Parmaclima incutono timore. E incute timore soprattutto la forza del lanciatore cubano Erly Casanova. Non a caso, una federazione smaccatamente filo bolognese, sta cercando in tutti i modi di agevolare il cammino di una squadra che non ha certo bisogno di appoggi esterni. Lo si nota dalla modifica all’attività agonistica approvata appena prima dell’inizio del campionato, che garantisce la qualificazione alla Coppa dei Campioni alla vincente dello scudetto e a quella della regular season, ma soprattutto, in caso si tratti della stessa squadra, alla seconda classificata in regular season e non alla finalista. Visto l’andamento della scorsa stagione, a Bologna devono aver pensato “Aspetta mo, che ci tuteliamo, tanto o primi o secondi in regular season ci arriviamo, vedi mai che poi non si vada in finale come l’anno scorso…”. Lo si nota ancora di più ora, che la commissione organizzazione gare ha rigettato la più che legittima richiesta congiunta di Parma e Rimini, di spostare di un giorno l’inizio della serie finale.
Meglio che Parma non abbia troppo tempo per far riposare il braccio dei propri lanciatori. Casanova in testa, ovviamente, che infatti ha chiesto una settimana di riposo. Nel caso lo staff tecnico esaudisca le sue richieste, tornerebbe disponibile per Gara-3 a Parma, quando i buoi, secondo le speranze del Bologna, potrebbero essere già scappati.
Ma Parma, giustamente non pensa a queste cose e si è avvicinato all’appuntamento con entusiasmo e grandissima serenità. Questa sera il lanciatore partente sarà Michele Pomponi e anche questo ha un significato importante, simbolico. La squadra che tre anni fa doveva sparire, oggi è in finale scudetto e si presenta al primo atto schierando sul monte un “prodotto” del suo territorio, un talento cresciuto nell’Oltretorrente, che ha trovato via via il suo spazio nella squadra maggiore della sua città, che ha dimostrato che si può fare baseball di un certo livello anche puntando sui giovani locali, senza fare per forza affidamento su grappoli di giocatori provenienti da altri paesi.
Assolutamente nessuna pressione sul ragazzo che in queste ore starà sicuramente vivendo sensazioni particolari, ma che ha nel braccio e nella testa tutte le possibilità per portare Parma ancora in gioco a metà partita, che è poi l’obiettivo. Dopo si potrebbero aprire diversi scenari e non vorremmo essere nello staff tecnico al momento di prendere decisioni che, in ogni caso potrebbero prestare il fianco a critiche. Chiaro che con il punteggio in bilico potrebbe essere rischiato Garcia, autore di un’ottima prova in gara-5 contro Rimini, oppure provare ad utilizzare per una-due riprese Rivera come set-up e poi giocarsi la partita nelle riprese finali.
In regular season Parma ha dimostrato di potersela giocare ad armi pari con Bologna: ha perso solo di misura in Gara-1 per 5-4 con un walk-off single di Flores e 7-4 gara-2 all’andata, poi al ritorno, privo di Casanova, Garcia, Morejon, Lugo e Pirvu, con Desimoni ancora semi infortunato, diede battaglia nelle prime riprese di gara-1, passando addirittura in vantaggio con un gioco molto intelligente e allo stesso tempo aggressivo, al primo inning, salvo poi cedere, dopo un paio di discusse decisioni arbitrali, quando, dopo quattro ottime riprese, Michele Pomponi dovette lasciare il monte. Terminò 6-1 per Bologna che poi dilagò in gara-2.
Ma proprio le prime riprese di quella prima sfida dovranno essere prese ad esempio dal Parmaclima, che dovrà scendere in campo stasera con lo stesso atteggiamento, lo stesso spirito di chi non ha nulla da perdere e la mente libera, ma allo stesso tempo capacità e forza di giocarsela lancio per lancio, facendo leva sulle sue qualità: gioco corto, velocità, aggressività e difesa ermetica. Solo così potrà mettere in difficoltà uno squadrone stra favorito, che schiera sul monte Jorge Martinez e nel line-up presenta gente come Mazzanti, Flores, Lampe, Marval, Capitan Vaglio, Nosti, Moesquit, Robbel Garcia e chi più ne ha più ne metta.
Parma però ha l’ex Sambucci, che ha battuto poco in semifinale, ma quando lo ha fatto ha ferito a morte il Rimini con due terrificanti fuoricampo decisivi, ha un Morejon che oltre ad essersi confermato un vero e proprio “mostro” dietro il piatto, è risultato il migliore della squadra nel box con media di .455 in semifinale.
Poi c’è un capitan Zileri in grande spolvero, il solito strepitoso Mirabal, un Paolini enormemente cresciuto non solo a livello difensivo. E come dimenticare l’entusiasmante greco Koutsoyanopoulos, l’esperienza di Desimoni, la voglia di riscatto di Sebastiano Poma, che stringe i denti per i dolori alla spalla, la grinta di Luca Scalera.
E dietro, l’entusiasmo ritrovato di una città intera che si ritrova, tra il meravigliato e l’euforico a doversi organizzare per la mini-trasferta bolognese in occasione della finale scudetto forse meno attesa della storia ma sicuramente più meritata. Parma ai play-off il pubblico lo ha sempre avuto, così come ha sempre dovuto fare spallucce davanti a spalti semivuoti durante la regular season, anche con squadre ben più forti e attrezzate di questa, ma il merito più grande di questa squadra e della società è quello di aver ricreato in questi tre anni un’immagine credibile, di aver ridato all’ambiente l’entusiasmo che mancava, al di là dei risultati sul campo. In occasione della gara decisiva di semifinale l’affetto per la squadra ha ritrovato sensazioni antiche: gruppetti di persone davanti ad un tablet o ad un computer per assistere alla sfida, per tifare, trepidare e gioire insieme. Emozioni che, comunque vada, potranno rivivere, pioggia permettendo, stasera e domani alle 20,30 recandosi al Gianni Falchi con i cappellini blu con la P di Parma, con le ormai famose t-shirt verdi del Parma baseball e con la voce carica, ma soprattutto con un sorriso grande così e con la testa alta e il petto in fuori: fieri di una squadra per la quale potranno in ogni caso dirsi orgogliosi. Chi non potrà essere a Bologna, invece, seguirà le prime due sfide di finale tramite la piattaforma PMG sport, visibile dal sito di Repubblica oppure sintonizzandosi sul canale 73-573 hd del digitale terrestre o sul canale 520 di Sky e in chiaro sul 93 di Tivùsat.
Forza Parma, Bologna ha paura, approfittane!