Quando siamo tornati in via Parigi per incontrare i ragazzi dello Junior Parma, guidati dal loro nuovo allenatore Massimo Rozzi, non era ancora stata decretata la “serrata” da parte del governo e si guardava ancora con entusiasmo all’imminente inizio del primo spring training parmigiano. Dopo poche ore, prima la FIBS ha sospeso tutte le attività, poi, nel week-end è arrivato il decreto d’urgenza, con il quale il Governo Conte dava la stretta a tutte le attività non di prima necessità e, di conseguenza, bloccava anche qualsiasi attività sportiva organizzata fino al 3 di aprile.
Abbiamo pensato a lungo se pubblicare il resoconto di un’intervista che sprizzava ottimismo da tutti i pori, quando in tutto il paese serpeggiano ansia, timore, tensioni, a causa di un’epidemia senza precedenti, che sta bloccando sia le persone che l’economia italiana e che è destinata a lasciare dietro di se una lunga scia di vittime e di conseguenze, sulla cui entità è veramente difficile fare previsioni. Così come è oltremodo impossibile prevedere se e quando l’attività del batti e corri nazionale potrà riprendere. Nella migliore delle ipotesi, dal 3 aprile le squadre potranno riprendere ad allenarsi in gruppo e poi, se tutto sarà rientrato nella normalità, iniziare i campionati con la terza giornata nel week-end del 18-19 aprile. Ma su questa eventualità pende un grosso punto interrogativo, al quale solo nelle prossime settimane si potrà dare una risposta.
Era però giusto, in un momento come questo, farvi sentire l’entusiasmo di un ragazzo che è cresciuto in via Parigi, dove ha speso tutta la sua carriera da giocatore e dove ha iniziato quella da tecnico. Massimo Rozzi arriva quest’anno a coronare un suo piccolo sogno: quello di diventare il manager della prima squadra della società nella quale è cresciuto. Sarà verosimilmente il più giovane allenatore dell’intera serie B, alla guida di un manipolo di giovanissimi scatenati, alla caccia di quel salto di qualità che permetta loro di mettersi in luce e guadagnarsi la possibilità di giocare nelle prossime stagioni in campionati superiori, con la casacca di una delle squadre di Parma di serie A2 e, perché no, anche di serie A1. “Sarò soddisfatto se il prossimo anno avrò dei problemi a mettere insieme il roster, perché vorrebbe dire che le altre squadre di Parma mi avranno portato via i giocatori che saranno maturati”: è questo il pensiero del tecnico, in vista di un 2019 stimolante ma molto impegnativo. Lo Junior vi si affaccia “orfano” di alcuni dei suoi storici veterani, come il lanciatore Francesco Corsaro e l’esterno Christian Leoni, ai quali “si deve solo dire grazie per quello che hanno fatto in tutti questi anni”. Restano a trainare il gruppo Martino Cavazzini, Jacopo Bettati, Tinarelli, De Martino, Scialpi i lanciatori Casalini, Baisi e Vignoli e compagnia. In gruppo, in pianta stabile, tanti ragazzi dalla squadra under 18, che Max ha seguito negli anni scorsi e nei quali crede a occhi chiusi. Sempre con in testa, ben chiara, la filosofia che ha sempre caratterizzato lo Junior Parma e che tanti complimenti sta raccogliendo in giro per i diamanti. Rinviato, con grande dispiacere, lo spring training, verso il quale anche Max aveva espresso grande entusiasmo, si punta dritto al campionato: quando ancora non si sa, ma in via Parigi friggono dalla voglia di tornare in campo. Quando ad essere contagiosi saranno solo il loro entusiasmo e la loro simpatia!