Parlare di sport nella situazione, drammatica, in cui ci troviamo, lascia un po’ il tempo che trova, ma almeno, forse, può regalare qualche attimo di speranza verso un futuro prossimo che, anche a livello personale, promette ad oggi davvero poco di buono.
Se lo scorso anno la stagione agonistica è stata a lungo in forse e solo grazie alla tenacia della federazione e di tutte le società, si è potuta portare a compimento, pur tra mille difficoltà, quest’anno, quanto meno, non dovrebbero esserci dubbi sullo svolgimento dei vari campionati.
Quando inizieranno e con quali modalità, ovviamente, non lo possiamo sapere. Non lo possono sapere nemmeno la dirigenza federale e le singole società. A dettare i tempi, purtroppo, in questo momento è l’andamento della pandemia e, di conseguenza quelle che saranno le decisioni del Governo che al momento, come è ovvio che sia, ha altre priorità. Non a caso, intelligentemente, il presidente Marcon, prima delle festività (per modo di dire) natalizie, ha comunicato la possibilità di iscriversi entro il 31 dicembre, rinviando i pagamenti a quando, si spera, entro il 31 gennaio, ci saranno maggiori informazioni su come si potrà programmare l’attività. Chiaramente ne la maggiore autorità del baseball italiano, ne le società, stanno nel frattempo con le mani in mano.
Se la Fibs avrà sicuramente pensato a diverse soluzioni, anche le società hanno iniziato i propri ragionamenti sulle strategie da perseguire poi quando sarà chiaro a quali regole dovranno attenersi.
Anche a Parma, più o meno sotto traccia, parecchie cose si stanno muovendo.
Partiamo, noblesse oblige, dalla più alta in grado: il Parmaclima.
Ricordando la premessa di cui sopra e che, quindi, al momento è impossibile prendere decisioni definitive in merito ad eventuali arrivi, da fuori Parma o dall’estero, chiaro che i dirigenti della massima società ducale più di qualche ragionamento lo hanno fatto e altri ne faranno nei prossimi giorni. Al di là di tutto, però, come più volte spiegato negli ultimi anni dagli stessi dirigenti e come ribadito anche da Alex Sambucci in una recente simpatica intervista (complimenti all’ufficio comunicazione per l’iniziativa che tiene un po’ attiva l’attenzione in un periodo “morto”) trasmessa sui canali social, la fiosofia è sempre quella di lanciare in prima squadra giovani, possibilmente, parmigiani e farli crescere per costruire la squadra del futuro. In quest’ottica, il primissimo obiettivo è quello di rinforzare la struttura societaria e lo staff tecnico. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, anche se non è ancora ufficiale, lo staff di Gianguido Poma si dovrebbe arricchire di un nuovo pitching coach e di almeno un’altra figura importante che ha già trovato un accordo. Per quanto riguarda i giocatori, come ufficializzato dalla Farma Crocetta nei giorni scorsi, non faranno più parte del gruppo ne Lorenzo Gradali, che ha deciso di ritornare a vestire la casacca della squadra che lo ha lanciato, appena promossa in serie A2, ne l’interbase colombiano Charlie Mirabal, che da questa stagione guiderà il Collecchio, presumibilmente, ancora in serie A1. Nulla si sa, come è ovvio che sia, sui movimenti in entrata, ma può essere che la società stia valutando di aggregare alcuni giovani, sui quali ha la prelazione, che nella scorsa stagione si sono messi in luce. Potrebbe essere il caso di Battioni, di proprietà del Parmaclima, lo scorso anno al Collecchio. Da valutare se sia più opportuno lasciarlo ancora una stagione in provincia oppure fargli assaporare l’aria della squadra maggiore. Dipenderà sia dal tipo di campionato che si dovrà affrontare, sia dalle scelte che verranno fatte su eventuali arrivi (se sarà possibile) da oltre-oceano.
Punterà, ovviamente, ancora sui giovani, anche il Collecchio, che per il momento non registra, almeno ufficialmente, movimenti in entrata, mentre potrebbero essercene in uscita: potrebbero rientrare all’ovile di via Parigi infatti sia Filippo Valenti che il lanciatore Bertolini, che andrebbero, insieme al ricevitore Mazza, al lanciatore Corsaro e a Christian Leoni a costituire una robusta ossatura di uno Junior Parma che, affidato a Max Rozzi, punta apertamente a raggiungere i leoncini della Farma in serie A2.
La neopromossa di San Pancrazio è chiamata ad allestire una rosa che le permetta di affrontare senza patemi il campionato cadetto: probabile, ma anche qui dipenderà dalla situazione internazionale, che arrivi un lanciatore straniero. Insieme a Gradali, si attende almeno un altro innesto di esperienza.
Per il momento non arrivano notizie ufficiali da Sala Baganza e dall’Oltretorrente che, tuttavia, sono al lavoro, entrambe, per rinforzare un roster che affronterà un campionato che si preannuncia sicuramente più difficile di quello della passata stagione.