Al netto di nuove, ufficiali e presunte, formule di campionato, le squadre iscritte ai maggiori (o maggiore) campionati nazionali hanno da alcune settimane iniziato la preparazione e le società stanno ultimando le operazioni relative alla composizione dei roster che saranno al via, speriamolo, il 16 di aprile. Ovviamente anche il “nostro” Parmaclima non è da meno e ha ormai completato le operazioni che si era prefissato quest’autunno.
La società ducale ha da anni in mente un progetto che con il passare del tempo è sempre più definito e viene via via limato e corretto in base alle indicazioni che il campo e non solo forniscono.
L’impostazione della stagione 2021 segue due ragionamenti fondamentali: il primo è basato sulla considerazione che se Bologna e San Marino dominano da anni le scene e vincono titoli a mani basse è sicuramente dovuto al fatto che dispongano di risorse economiche difficilmente avvicinabili e, di conseguenza, anche di giocatori di livello tecnico superiore, ma non solo.
Se queste due realtà sono in grado di restare al vertice da due decenni, lo devono soprattutto ad un’organizzazione societaria ben strutturata e professionale, in grado di costituire un punto di riferimento importante per la squadra e di trasmettere anche all’esterno l’immagine di una struttura solida, duratura e attrattiva anche per i maggiori talenti, italiani e non, provenienti da fuori. Il secondo è fondato invece sull’analisi della composizione delle squadre che hanno vinto i campionati negli ultimi vent’anni, in particolar modo di quella che ha conquistato lo scudetto nel 2010 a Parma. Una squadra, il Cariparma 2010, che aveva si alcuni ottimi stranieri, ma si fondava su un folto e compatto gruppo di giocatori italiani, esperti e giovani, che sono stati in grado di trascinare coloro che provenivano dall’estero. Dallospedale, Munoz, Gerali, Gasparri, Corradini, insieme ai vari Desimoni, Sambucci, Zileri, Scalera e Ugolotti, hanno costituito il trampolino di lancio per il lanciatore Martinez, per l’esterno Camilo, soprattutto il fenomenale interbase Yepez e i lanciatori italo-americani Cicatello e Grifantini.
In base a questi ragionamenti, Meli, Fochi e Renaud hanno ideato la costruzione del gruppo società-staff tecnico-squadra che dovrà nei prossimi due tre anni dare l’assalto al titolo italiano. Per prima cosa si è cercato di rafforzare la struttura societaria con figure, complemetari a quelle già presenti, in grado di costituire un punto fermo per la squadra e per l’ambiente. Un processo che è ancora in via di definizione. Poi si è pensato di rafforzare ulteriormente lo staff che affiancherà il manager Gianguido Poma, con figure di comprovata esperienza. Ecco allora arrivare da Piacenza il pitching coach Kelvin Monsalve e da Collecchio, il gradito ritorno di Marcello Saccradi, che fungerà da bench-coach e darà al manager l’adeguato supporto, soprattutto nei momenti più “caldi”. Infine la squadra. Il gruppo degli italiani mancava davvero solo di dettagli, ma dettagli importanti. Tre sono, fondamentalmente, le novità: dietro il piatto di casa base, come anticipato anche dal sito baseballmania.eu, è arrivato l’ex Nettuno, titolare della nazionale, Alberto Mineo, che ha deciso di intraprendere la carriera lavorativa nella nostra città. Insieme a lui è finalmente approdato alla sua “Itaca” anche Cesare Astorri, dopo una positiva esperienza a Bologna. Purtroppo, di conseguenza, non farà più parte del gruppo Alessandro Deotto, che sta valutando alcune situazioni. I due ricevitori si alterneranno dietro il piatto e, alternativamente, potranno essere impiegati in prima o come designati (Mineo), oppure come esterni (Astorri). Come preannunciato, poi, è entrato nel gruppo anche il giovane Battioni, lo scorso anno a Collecchio, il cui cartellino già apparteneva al Parma. Non ci sarà più, dopo sedici anni, invece, Leonardo Zileri, il capitano di lungo corso, che ha deciso di chiudere la carriera nella squadra che lo ha lanciato, il Sala Baganza. Per quanto riguarda i giocatori stranieri le trattative sono ancora in via di definizione, anche se, già si sa che, oltre al lanciatore, da fuori Italia arriveranno sia l’interbase che il terza base titolari. Per quanto riguarda i lanciatori, oltre all’extra comunitario, con grande probabilità, coronavirus permettendo, tornerà il franco canadese Habeck, che affiancherà Yomel Rivera, Michele Pomponi e i fratelli Aldegheri, mentre si aspettano ancora notizie ufficiali per quanto riguarda Lugo e un altro forte prospetto italiano, già nelle mire di organizzazioni USA. Faranno infine parte del gruppo, come lo scorso anno Viloria e Francesco Pomponi. Sempre che, le novità regolamentari non consiglino alla società di dare a questi giovani la possibilità di giocare con più continuità nel loro club d’origine. Ma queste saranno, presumibilmente decisioni dell’ultima ora.