Taichung, sede della Poule A del World Baseball Classic, nella quale è impegnata anche l’Italia, è situata nella regione centro-occidentale dell’isola di Taiwan ed è la terza città più grande, dopo Taipei e Kaohsiung. Conta una popolazione di circa tre milioni di abitanti e il suo è un popolo di lavoratori instancabili ma molto ospitale e caloroso. In questi giorni abbiamo avuto modo di constatare anche la loro grande passione per l’Italia e gli italiani.

A poche ore dalla sfida tra l’Italia e i padroni di casa, abbiamo chiesto a Stefano Desimoni, che Taichung la conosce molto bene, per esserci stato tre volte con la nazionale, nel 2004 per i mondiali

Juniores, nel 2010 per la Coppa Intercontinentale e nel 2015 per la prima edizione del Premier 12, di accompagnarci alla scoperta del paese e della città che ospitano gli azzurri.

A Taiwan ho vissuto davvero tre esperienze indimenticabili – esordisce l’esterno del Parma via whatsapp –
Abbiamo vinto il bronzo intercontinentale, il miglior piazzamento della storia della nazionale, I taiwanesi vivono il baseball come uno sport nazionale, per loro è molto importante e il pubblico allo stadio, soprattutto con la squadra di casa è sempre molto caldo.”

 

Anche nei confronti dei giocatori delle squadre straniere sono molto calorosi: “Ti riconoscono per strada, ti chiedono l’autografo o una foto. Sono molto legati a questo sport”

 

Si tratta di un paese orientale con una cultura completamente diversa dalla nostra. Quali sono le loro abitudini e il loro stile di vita?

“Sono completamente diversi da noi.Di Taichung mi ha colpito il largo uso dei veicoli a due ruote. Sono veramente tantissimi ovunque. Io ho il vizio di visitare tutti i paesi nei quali vado anche con il baseball, perciò di Taiwan ho visto molto, ho provato la loro cucina, abbiamo visitato i loro templi, abbiamo girato per i loro mercati tipici, i market giganteschi dove puoi trovare ogni genere di cibo e di oggettistica.Hanno questi cibi molto sani e molto saporiti che però non appesantiscono. Soprattutto hanno un grande rispetto per il prossimo, in particolare per le altre culture. Persone molto tranquille hanno una cultura diversa anche nella gestione del paesaggio e della loro quotidianità. Lavorano fino a tardi, i locali e negozi sono aperti fino a tardi. Magari capita di vederli dormire a volte sul posto di lavoro perché sono sfiniti”

Quali sono le maggiori attrazioni a Taichung, in particolare per un giovane? “I templi sono molto belli, con Budda giganteschi pieni d’oro, avevamo visitato anche un bellissimo orto botanico chiuso che riproduceva il clima tropicale. Poi chiaramente le vie dello shopping. Ci sono vie intere dedicate ai negozi di scarpe. Ma soprattutto consiglio di provare il loro cibo. Noi grazie al nostro interprete avevamo avuto la fortuna di andare in una sorta di locanda tipica, oltre ad essere molto economica è molto paryicolare e molto bella. A me è rimasto impresso e lo racconto sempre volentieri”

Come passa il tempo un giocatore di una nazionale impegnata a Taichung? “Io posso dirti come l’ho passato io – sorride – chiaramente in modo diverso negli anni, considerato che la prima volta che sono andato, nel 2004 avevo 16 anni e l’ultima volta sono andato nel 2015: Le prime volte ero attratto dallo shopping, negozi di scarpe ma soprattutto di tecnologia, perché Taiwan è un centro molto importante sotto questo punto di vista, mentre le ultime volte mi sono dedicato più alla scoperta della cultura del paese. Un giocatore di baseball tradizionalmente passa molto tempo tra hotel, palestra e allenamenti e, magari, va alla ricerca di cibo tradizionale oppure si reca nel tradizionale supermercato “Seven-eleven”. Anche se vinceva sempre il torneo di Play-station in camera, molto gettonato!”

Quale sarà l’ambiente che troveranno gli azzurri quando entreranno nell’Intercontinental Stadium per affrontare la squadra di casa? “Un ambiente tosto. Ricordo un paio di partite contro di loro, soprattutto la finale per il terzo e quarto posto dell’Intercontinentale che abbiamo vinto. Fanno un tifo assordante, non smettono mai di incitare la loro squadra, ci credono molto fino alla fine. A loro piace molto organizzarsi con tamburi, trombette, Ban Ban. Però sono anche molto sportivi e  corretti e se vinci e giochi bene ti rendono onore. Sicuramente un ambiente nel quale è molto bello giocare a baseball e ti senti a tuo agio. E’ molto bello anche il terreno di gioco

In ultimo, è d’obbligo una domanda sul torneo e sull’Italia che ha esordito oggi battendo Cuba. Infine, a lui che ha vissuto due campagne del World baseball Classic chiediamo se gli manca non essere presente  “Purtroppo non sono abbonato a Sky e non ho avuto la possibilità di vedere la partita, se non qualche spezzone. E’ una buonissima  squadra e può andare avanti ma non ho elementi per dire dove può arrivare. Certamente mi manca il Classic, credo sia una delle esperienze più belle per un giocatore. Fare quella vita per un mese per un giocatore non professionista è fantastico e sono emozioni che porti nel cuore per il resto della tua vita. Però sei consapevole che è un’esperienza che fai una volta nella vita. Sarebbe bellissimo esserci ancora, ma purtroppo gli anni passano per tutti e ormai io sono in una fase diversa della mia vita.”

 

 

 

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