Era il 28 giugno del 1983, quando cinque consiglieri del BSC Lubiana  presieduto da Massimo Romeo, decisero di uscire dalla società, in disaccordo con lo stesso presidente e fondare una nuova società, dedicata esclusivamente al baseball, che prese la denominazione di  CUS Lubiana B.C., nome che derivava dal quartiere di appartenenza, Lubiana-San Lazzaro, appunto. Tra di loro Franco Casoli, che divenne il primo presidente e Tito Bianchi.

Il primo campo di gioco era in via del Campo, all’angolo con via Sidoli, dove qualche anno dopo venne costruita una residenza per anziani.

La società svolgeva inizialmente solo attività giovanile, ma i risultati non tardarono ad arrivare e già nel 1986 arrivò la prima finale scudetto. Nel 1985 venne schierata la prima squadra seniores, in serie C.

Proprio in quegli anni, con il passaggio di testimone alla guida della squadra maggiore di Parma, il Parma Angels, tra Aldo Notari, divenuto presidente della Fibs e lo stesso Franco Casoli, il Lubiana iniziò a curarne il settore giovanile. Collaborazione che durò fino ai primi anni 2000, con tante soddisfazioni e i primi titoli nazionali. I due scudetti primavera, 1986 e 1987, poi il primo scudetto della categoria Ragazzi nel 1991, targato però Astra, società con la quale era attiva una collaborazione. In quella squadra giocavano ragazzi di entrambi i club: Fabio Campanini, Luca Tagliavini, Francesco Cavazzini, Michele Bertoni i più conosciuti. Il manager era il “mitico” lanciatore della Germal Giacomo Bertoni, che l’anno prima aveva trascinato la squadra di serie C, targata Schiaretti, alla prima promozione in serie B. Al termine della stagione il cambio di denominazione, da Lubiana a Junior Parma perché “quando andiamo ai tornei fuori Parma, ci scambiano per una squadra della Jugoslavia” disse il presidente Pietro Zambrelli, appena eletto, nel corso di una grande cena sociale alla mensa del quartiere Spip. Nel 1994 arriva il primo scudetto targato Junior Parma, nella categoria Juniores. Era la squadra di Marco Vasini, Matteo Caravita, Simone Vecchi, Matteo Paini, Alessandro Bertoli, ma anche dei giovani Bertoni, Cavazzini e Tagliavini. Ragazzi che poi formeranno per anni l’ossatura della prima squadra, che nel 1996, al termine di un lungo testa a testa con il Sala Baganza, ottenne la promozione in serie A2, sotto la guida di Dado Gastaldo. Molti di loro arriveranno anche a giocare nel Parma in serie A1. Prima di loro c’erano riusciti Lodovico Astorri, Alessandro Squarcia, Alessandro Bussi, Giovanni Canepari, Luigi Casoli, Massimiliano Zambrelli, Filippo Ori, Andrea Cattabiani e Michele Gerali.

Una tradizione che proseguirà negli anni successivi con Andrea Bertoiini, detto “Beccio”, che purtroppo abbiamo perso otto anni fa, un amico che un brutto male ci ha portato via troppo presto. E con Umberto Brambilla, Stefano Desimoni, Matteo Ugolotti, Francesco Corsaro, Nicholas Giovanelli, Stefano Giannetti, per finire ai giorni nostri con Lorenzo Gradali, Alex Viloria e poi Tommaso Battioni.

In mezzo altri titoli italiani: nel 1996, nel 1998. Con gli allenatori Nello Poldi Allay, Cattabiani, Bertolotti e Sandro Rizzi, che per due anni ha guidato anche la prima squadra. Poi la fantastica accoppiata del 2003, con i titoli Cadetti e Primavera, a distanza di una settimana. Poi in via Parigi hanno dovuto attendere il 2011 per festeggiare di nuovo un tricolore, successo arrivato di nuovo lo scorso anno, il primo con il nome Junior Parma nella categoria Under 12 (l’ex categoria Ragazzi).

La storia del Lubiana, poi Junior Parma è passata attraverso diverse fasi: la prima caratterizzata dalla diffusione all’interno del quartiere di riferimento, nel quale risiedevano quasi tutti i suoi tesserati. Situazione nella quale si sono inserite anche le rivalità con l’Aran Group, con la quale si divideva il territorio e, soprattutto, con l’altra grande realtà giovanile della città dell’epoca, la Crocetta, che rappresentava l’omonimo quartiere al lato opposto del comune. Leggendarie al proposito le sfide sia in via del Campo che allo Stuard, condite da scontri e contestazioni. Poi il gioiellino di via del Campo, attorno al quale si ritrovavano nelle sere d’estate le compagnie della zona, è stato abbattuto per far spazio ad una residenza per anziani. Mentre i ragazzi più grandi giocavano in via Parigi, campo che nel frattempo era stato tenuto chiuso (e rivoltato, con la casa base spostata all’altezza del capolinea dell’autobus) per due anni, perché non cresceva l’erba, i più piccolini hanno fatto conoscenza del nuovo campo di via Budellungo, inaugurato nel 1989. Li è iniziata la nuova fase, che è coincisa con l’ascesa al trono di massimo dirigente, prima ad interim, poi consacrata nel 1991, di Pietro Zambrelli. I suoi anni di presidenza sono coincisi con i maggiori successi del club, in campo nazionale e internazionale, con le vittorie nei tornei giovanili di Bordeaux, Rmstein e Barcellona, le svariate convocazioni in nazionale e l’esordio di diversi giocatori nella massima squadra di Parma. Nel 2002 è iniziata l’era Caravita, il presidente più longevo, ancora in carica. Il cambio di passo della società, diventata sempre più strutturata e professionale, grazie anche all’arrivo di tecnici importanti: dopo Sandro Rizzi, infatti, è stato il turno di Mario Mascitelli e Roberto Bianchi, fino al ritorno di Edoardo Gastaldo. Ma anche grazie a sponsor importanti: la Barilla, con il marchio Sanson, di proprietà della controllata Tre Marie (mio padre fece da tramite tra la società e l’azienda per la quale era a capo del personale, grazie ai rapporti con l’amministratore delegato di Tre Marie, sig. Ferrarini), poi la Opem di Ombretta Sarassi.

Anni di sogni, con due promozioni in serie A1 sfumate solo nella finalissima per la promozione, nel 2005 e 2006. Poi gli accordi franchigia hanno portato la società a gestire la seconda squadra del Parma baseball nel 2010 e 2011. A questo periodo ne è seguito un altro costellato da qualche difficoltà economica, con la rinuncia al campionato di serie B per qualche stagione. Poi il ritorno nel 2015, grazie ad un altro simbolo della società, Francesco Cavazzini, che ha assunto il ruolo di General Manager e traghettato la società ai giorni nostri, verso una nuova era, che è sfociata lo scorso anno nella conquista di un meraviglioso scudetto Under 12 e quest’anno nell’accordo di collaborazione, tanto atteso, con la Crocetta.

Senza dimenticare l’evoluzione negli anni delle strutture: E’ del 1989 la costruzione di un innovativo (per l’epoca) tunnel di battuta in una struttura fissa in cemento. Attorno sono sorti locali per magazzino, sede sociale, palestra e club-house. Ma l’opera più imponente è datata 2006: in quell’anno sono sorte le tribune in cemento con i nuovi spogliatoi, grazie ad un finanziamento regionale, progettato dallo studio tecnico dell’ingegner Del Frate (con il quale collaborava anche il sottoscritto).

Negli ultimi anni, le migliorie agli ambienti che con il tempo si erano usurati e il posizionamento del tappeto sintetico nel tunnel di battuta, trasformato, all’occorrenza, in un diamante invernale coperto. Insomma una società proiettata verso il futuro, ringiovanita ed entusiasta, alla quale auguriamo altri quarant’anni di soddisfazioni, sempre nell’interesse dei giovani!

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