Tra aerei in ritardo, coincidenze perse e nuovi ritardi, l’odissea di Alex Liddi è terminata solo alle 2,00 circa di sabato mattina, quando è finalmente riuscito ad approdare alla sua “Itaca”, ovvero Parma, a conclusione di un viaggio estenuante, durato tra tutto un giorno e mezzo.

In mattinata l’ex MLB ha fatto un breve giro nei dintorni dello stadio, accompagnato dalla madre Flavia, insieme ad alcuni vecchi amici del Parma baseball e della nazionale e nel pomeriggio eccolo al campo per il rito della vestizione e il primo allenamento con i nuovi compagni. Ad accoglierlo tutto lo stato maggiore della società e l’ufficio stampa-social al gran completo, come si conviene alla presenza di un personaggio di tale portata. Qualche corsetta, qualche giro di mazza e tanti sorrisi e abbracci con vecchi amici ritrovati, dopo anni di militanza comune in nazionale.

Un Liddi quindi già perfettamente integrato nel gruppo, all’interno del quale, come era prevedibile, ha portato allegria ed entusiasmo. Ce n’era bisogno, dopo le due sconfitte del “Falchi”. In serata la prima uscita informale con gran parte della squadra, che si è recata ad una sagra in un paese della provincia. Domani lo raggiungeranno la moglie Rosianne e le figlie, anche loro entusiaste di vederlo all’opera, dopo tanti anni, sul campo da cui era partita la sua straordinaria avventura nel mondo del baseball. Proprio sui campi del Quadrifoglio aveva infatti partecipato ai primi raduni della nazionale Ragazzi nel 2000, in preparazione agli europei di categoria in Repubblica Ceca e poi alle Cal Ripken World Series di Mattoon negli USA. Da li una grande scalation che lo ha portato prima a Peoria, in Texas, nelle Minor League dei Seattle Mariners, da dove è partita la scalata fino ai campi della Mlb, proprio con la Franchigia di Seattle e parallelamente alla nazionale azzurra, con la quale ha partecipato a tre edizioni dei campionati europei e a tre edizioni del World Baseball Classic (2009, 2013 e 2017). Poi il lungo girovagare tra Taiwan, Korea, Repubblica Dominicana e Messico. Ora la chiusura del cerchio, con l’esordio nel massimo campionato italiano, con la divisa della squadra per la quale ha sempre sognato di giocare.

Lunedì mattina Alex sosterrà le visite mediche e in serata, salvo intoppi, indosserà la casacca numero 11 e prenderà posto in terza base nella terza sfida di semifinale tra il Parmaclima e l’Unipolsai Bologna.

“Abbiamo speranza sicuramente – ci ha detto nella video intervista che potete vedere in alto oppure QUI –visto che proprio io vengo da una rimonta dallo 0-3 in Messico, quindi credo sia una cosa fattibile con una squadra come quella che abbiamo a Parma”

Il trentacinquenne di sanremo ha seguito da lontano l’evolversi della stagione: “Fin da quando quest’inverno ho firmato il contratto ho iniziato a seguire il Parma in campionato e in coppa e nelle ultime settimane ancora di più, guardando tutte le partite che potevo”

E’ determinato a fare di tutto per portare Parma in finale: “Noi ci crediamo, possiamo farcela. Invito tutti i tifosi a venire allo stadio per sostenerci, perché è un’impresa difficile ma abbiamo una grande squadra e dobbiamo riuscirci con anche il vostro sostegno”

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