Il 29 agosto del 2010 l’allora Cariparma perse la seconda partita della finale scudetto per 2-1 a causa di una clamorosa ingenuità sulle basi (Bianchini, appena subentrato a correre a Gasparri, autore di un doppio, si fece cogliere fuori dal cuscino di seconda base) e andò sotto 2-0 nella serie, che però poi rimontò e vinse per 4 partite a tre, festeggiando il decimo scudetto. Dubito fortemente che quest’anno l’esito della serie possa essere il medesimo, se non altro perché, con la sconfitta subita ieri sera per 1-0, con modalità molto simili, Parma si è portata ad una sola sconfitta dall’eliminazione, contro una squadra che non sta sbagliando praticamente nulla. Ma al giocatore, al tecnico e al tifoso parmigiano non resta che una cosa: crederci! Ecco che quindi anche attaccarsi alla cabala può aiutare a sollevare il morale in vista di una Gara-4 in programma stasera che si presenta come un Everest da scalare con le ciabattine di plastica.
Ma andiamo con ordine e torniamo per un attimo a ieri sera: Nella sfida che segnava l’esordio nel campionato italiano di Alex Liddi, schierato in terza base e al terzo spot dell’ordine di battuta, il manager Marcello Saccardi, non potendo disporre di Guillen, che lamenta un problema al braccio e con Lugo ancora alle prese con il recupero dalle fatiche di gara-1, decideva di schierare sul monte di lancio Carlos Contreras, con la conseguente esclusione di Manuel Joseph, acausa del numero massimo di due extracomunitari schierabili contemporaneamente. Sambucci riprendeva posto in prima base, con Astorri esterno destro. Bologna rispondeva schierando sul monte di lancio Molina.
I due lanciatori e i rispettivi rilievi, De Leon e Raoul Rivero, davano vita ad un duello a suon di strike-out e concedevano poco o nulla agli attacchi avversari. In un contesto di quel genere era abbastanza chiaro che chi fosse riuscito a sfruttare la prima occasione che le sarebbe capitata, avrebbe molto probabilmente portato a casa la vittoria. Così è stato.
Al primo inning Contreras fatica ad adattarsi all’area dello strike, un po’ particolare, dell’arbitro capo e concede due basi ball, ma chiude il turno senza danni con tre strike-out, l’ultimo, quello su Shakir Albert, con corridori in seconda e terza, scatena il boato dei 415 del “Cavalli” Liddi è il terzo eliminato del primo attacco ducale con una radente sul terza base bolognese Robel Garcia, che lo fulmina in prima. Bologna porta l’uomo in terza, questa volta con un eliminato, anche al secondo inning, Dobboletta, sul doppio di Liberatore. Ma ancora una volta Contreras esce da campione, lasciando al piatto Bertossi e Seferina. Al terzo tentativo, però, gli ospiti sbloccano il risultato, con due eliminati, approfittando anche di un errore difensivo del Parmaclima: Albert spara un doppio a sinistra, Paolini dalla prima corre velocemente in terza e gira per casa, ma il taglio dell’interbase Luis Gonzales è sbagliato, la sua assistenza supera il ricevitore Mineo e Paolini può toccare comodamente il piatto di casa base. Parma mette per la prima volta un corridore in base alla terza ripresa, Desimoni, che con grande esperienza lima la base ball, ma ci sono già due out e l’eliminazione al volo di Poma da Dobboletta chiude il turno.
Al quarto Parma recrimina per una chiamata arbitrale che, guardando e riguardando le riprese televisive non si riesce a stabilire se sia corretta o meno: Luis Gonzales guadagna la base ball, poi dopo lo strike-out di Liddi corre in seconda su un clamoroso errore di Garcia che non coglie al volo un pop fly di Mineo dietro la terza base, l’arbitro chiama il salvo e subito si corregge chiamando l’out. Il giocatore non pare essersi staccato dal cuscino, ma sul tempo sembrava salvo, può essere che l’arbitro abbia visto diverso e corretto in corsa la chiamata, non si è capito. Fattostà che il “Kappa” subito da Astorri chiude l’ennesima ripresa a zero. Gli inning passano veloci e Bologna è sempre avanti e addirittura, nella parte alta del quinto porta corridori in seconda e terza su due lanci pazzi di De Leon, subentrato a Contreras, che però chiude con un altro Strike-out da brividi su Albert. Parma sembra trovare il “momentum” al quinto: Noel Gonzales batte finalmente la prima valida della squadra di Saccardi che ordina subito il bunt a Monello. La difesa del Bologna protesta sostenendo che la smorzata del friulano sia terminata in foul, ma l’arbitro capo non è dello stesso avviso e si riprende il gioco con Gonzales in seconda e un eliminato. A quel punto saccardi cerca la potenza, inserendo Joseph, vista l’uscita dalla partita di Contreras, uno dei due comunitari, al posto di Sambucci. Ma il cambio non è efficace perché il bomber con le polveri bagnate del Parma termina al piatto. Va in battuta Desimoni, è il momento clou della partita, uno di quei momenti nei quali si vede un giocatore di baseball. Da lui ci si aspetta una sola cosa: una battuta fuori dal diamante. Sa che gli arriverà un lancio sul filo esterno, lo aspetta, gira la mazza e per lui, mancino, è un gioco da ragazzi piazzarla proprio li, tra l’esterno centro e l’esterno sinistro. E’ una di quelle battute che fanno male, potenzialmente decisiva, che può e deve capovolgere l’esito dell’incontro. Ma appena alziamo lo sguardo vediamo Noel Gonzales che sta ancora girando il cuscino di terza, prendendo una curva larghissima e perdendo velocità sull’erba bagnata: l’assistenza di Dobboletta arriva un secondo netto prima di lui, scatenando le urla di disapprovazione di pubblico e compagni. Sgombriamo il campo da equivoci: la decisione di Michele Gerali di farlo andare a casa base è non solo giusta, ma sacrosante. Con due eliminati, in una partita chiusa, nella quale hai battuto una sola valida e sei in svantaggio di un punto al quinto inning, devi, assolutamente devi, correre il più velocemente possibile e segnare.
Ma Noel, già sul lancio precedente, aveva preso male il vantaggio:quasi in linea, molto vicino al cuscino, con il peso sulla sinistra: impossibile arrivare salvi così, soprattutto se sulla battuta ti volti e accenni un appena percettibile rientro in seconda, prima di iniziare la corsa. Logico che correndo così, nei pressi del cuscino debba rallentare o prendere una curva molto ampia, che non gli permetta di essere nella traiettoria corretta verso il punto. La sua eliminazione infatti avveien al limite dell’erba, alla sinistra del piatto, a qualche metro dallo stesso. E’ il terzo out, una mazzata terrificante sulle speranze e sul morale del Parmaclima. Che infatti non combina più nulla. Poma va strike-out, Luis Gonzales out in prima, Liddi cerca la potenza, ma purtroppo non inquadra il campo buono e alla fine subisce l’identica sorte dell’interbase. Al settimo, con due eliminati, quasi a volersi far perdonare, Noel Gonzales trova la sua seconda valida della serata. Ma è troppo tardi e lo strike-out di Rivero su Monello chiude la partita e da il via alla festa della Fortitudo, che ora è veramente ad un passo dalla finale. Stasera Parma deve cercare in tutti i modi di risollevarsi: non sarà facile, Lugo è in forse, ma alla fine probabilmente lancerà, tutti i lanciatori sono in pre-allarme. E’ il momento di dare tutto, con il cuore, ma soprattutto con la testa. Per i “tribunali” ci sarà tempo quest’inverno….