Tanto per cominciare è bene chiarire che Alex Liddi è un tesserato del Parma baseball dal 2019, pertanto la società, compatibilmente con le proprie esigenze tecniche e finanziarie e con gli impegni internazionali del giocatore, lo utilizza quando, come e dove crede. Ogni anno, ad eccezione del 2020, il giocatore è stato inserito a roster fin dall’inizio della stagione, pertanto il suo arrivo è sempre stato in dubbio semplicemente a causa delle tempistiche del campionato nel quale è stato impegnato nella prima parte della stagione. Ma è sempre stato pacifico che, una volta libero, sarebbe entrato regolarmente a far parte del gruppo del Parmaclima.
Tanto andava precisato per mettere a tacere coloro che hanno accusato la società, in particolare lo scorso anno, di aver sprecato risorse importanti per un ingaggio ritenuto da tanti solo“un’operazione di marketing”. E’ vero, lo scorso anno, arrivato a Parma in tempo solo per le due sfide contro Bologna che hanno decretato l’eliminazione in semifinale del Parmaclima, non ha avuto il tempo di acclimatarsi e di fornire il contributo tecnico, in particolare nel box di battuta, che tutti auspicavano, ma indubbio è stato il suo contributo a livello di “spogliatoio”. “Ho avuto modo di apprezzare la sua disponibilità, la sua serietà e la sua umiltà” ha dichiarato il manager Marcello Saccardi all’ufficio stampa del club, a testimonianza di quello che abbiamo scritto sopra.
Giustamente, appena avuta la certezza della data di arrivo in Italia di Alex, la società ha inviato un comunicato stampa e i media ne hanno dato giustamente risalto, tuttavia, tra gli addetti ai lavori c’era l’assoluta certezza che nel caso si fosse liberato per tempo (“Quest’anno lo portiamo a patto che sia disponibile almeno per l’intera serie di semifinale” avevano dichiarato i dirigenti ad inizio stagione), Alex Liddi sarebbe tornato a far parte del gruppo. E’ a Parma dalla giornata di ieri, quando si è sottoposto alle visite mediche di rito e già oggi si è unito ai compagni per l’allenamento in vista della trasferta di Nettuno per le prime due gare dei quarti di finale, una sorta di vero “opening day” della stagione, considerata l’inutilità di una regular season nella quale tutte le partecipanti erano già qualificate ai Play-off. Alex è arrivato con grande entusiasmo, ben deciso a dare un contributo importante per la conquista dello scudetto che manca a Parma ormai da quattordici lunghi anni. Ha dimostrato questa volontà durante tutto l’arco della stagione, quando, nonostante fosse lontano e impegnato in un altro campionato si è tenuto informato sulle vicende della squadra e assolutamente coinvolto tramite i dirigenti con i quali si è tenuto in contatto.
Dal punto di vista tecnico è perfino superfluo ricordare quale potrà essere il suo apporto, specialmente in termini di potenza, l’unica caratteristica che in parte è mancata quest’anno ad una squadra che ha comunque dimostrato come ormai le partite e i campionati si vincano con un gioco diverso. Ma anche quando, nella peggiore delle ipotesi, il suo contributo offensivo, in termini di valide e fuoricampo, dovesse risultare scarso, anche solo la sua presenza in campo potrebbe essere determinante, da un lato come esempio per i compagni più giovani e come straordinaria motivazione per tutto il gruppo, entusiasta di poter giocare con un campione, un ‘ex Major Leaguer, dall’altro in termini di rispetto e timore da parte degli avversari. L’attenzione che a lui rivolgeranno i lanciatori avversari si tramuterà comunque in maggiori opportunità per i compagni che lo precederanno e lo seguiranno nel line-up. Come e dove giocherà? Questo starà al manager stabilirlo, in base alla situazione generale della squadra, allo stato di forma dei compagni, alle caratteristiche degli avversari. “Vorrei averne tanti di questi problemi”, ha detto Saccardi, entusiasta di riaverlo a disposizione. Il suo ingresso in squadra porterà inevitabilmente al sacrificio di qualche altro giocatore che ha tirato la carretta fino ad oggi. Qui dovrà essere brava la società ad dare il suo appoggio al tecnico chiamato ad effettuare delle scelte, ma ancora più importante sarà l’intelligenza dei giocatori che dovranno capire qual è il bene della squadra. In un gruppo come quello del Parmaclima, tuttavia, di grossi problemi non dovrebbero essercene.
Alex, come è noto, può giocare in prima base, in terza base e all’occorrenza, in caso di necessità, anche esterno, oltre a poter ricoprire, ovviamente, il ruolo di battitore designato.
A Parma è più probabile che giochi in prima, magari alternandosi con Ascanio. A turno, uno dei due farebbe il designato. E’ la soluzione più semplice, quella che permetterebbe di cambiare il meno possibile. Più difficile che giochi in terza, dove Encarnacion ha fino ad oggi garantito una certa sicurezza. Più difficile ancora che possa giocare esterno, dove per far spazio a lui, dovrebbe uscire uno tra Capitan Desimoni, il pupillo del tecnico Battioni, oppure Noel Gonzales. Comunque sia le opzioni sono diverse e tutte possono avere una logica